I grassi transgenici: rischio nascosto
Croissant, ciambelle o patatine: in queste e tante altre prelibatezze sono presenti grassi transgenici non sani. Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza degli effetti negativi sulla salute da parte di questi grassi. Negli USA si inizia ora a bandire da tutti gli alimenti questo tipo di ingredienti per proteggere i consumatori. Nell'unione europea non esistono regole uniformi.
Pochi mesi fa, la FDA, l'agenzia federale degli Stati Uniti, ha deciso di monitorare il Food and Drug Administration per vietare i grassi transgenici artificiali negli alimenti per i prossimi tre anni. Questa misura è stata presa in funzione dei numerosissimi attacchi di cuore (circa 20.000) e oltre 7.000 decessi a causa di infarti.
Quali sono i grassi trans
I grassi trans sono alcuni degli acidi grassi insaturi. La trasformazione naturale batterica dei grassi insaturi avviene durante la masticazione di ruminanti come mucche e pecore. Questi grassi sono poi contenuti in prodotti lattiero- caseari. Grassi trans artificiali sono prodotti principalmente dalla idrogenazione parziale o totale di oli vegetali o di pesce che si traducono in grassi spalmabili come ad esempio la margarina. Questi grassi trans artificiali sono economici e resistenti e questa è anche la ragione per cui vengono utilizzati in molti alimenti. I grassi trans si possono formare anche durante un forte riscaldamento degli oli vegetali, come avviene, ad esempio, durante la frittura.
Il quantitativo quotidiano massimo consigliato di calorie che dovrebbe essere consumato tramite i grassi trans è dell'uno per cento. Consideriamo che l'80 per cento è già presente nei prodotti lattiero-caseari. Purtroppo non in tutta l' Europa esistono limiti guida stabiliti.
La prima disposizione di legge a proposito della quantità dei grassi trans è avvenuta in Danimarca nel 2003. I grassi trans prodotti industrialmente possono rappresentare un massimo del due per cento all'interno dei cibi. Cinque altri paesi europei (Austria, Ungheria, Islanda, Norvegia, Svizzera) hanno seguito l'esempio della Danimarca e a loro volta hanno collocato limiti stabiliti. In Germania o in Francia, ad esempio, non esistono ancora limiti stabiliti dalla legge.
Perchè i limiti di legge non sono ancora presenti in tutti i paesi Europei?
Purtroppo, i grassi trans sono estremamente dannosi per la salute in quanto favoriscono malattie cardiovascolari e sono anche associati a varie forme di cancro, diabete e altri disturbi in via di studi.
Un nuovo studio ha rilevato anche una correlazione tra i grassi trans ed il rischio di depressione. In tale studio gli effetti di alcuni grassi sono stati testati sulla psiche umana. Più di 12.000 persone sono state valutate nel corso di un periodo di sei anni. Del totale dei partecipanti coinvolti poco più di 650 dava segni di depressione. Nella valutazione si è potuto dimostrare che i partecipanti che hanno assunto grassi trans hanno un rischio del 50 per cento maggiore di sviluppare la depressione. È interessante il fatto che i partecipanti allo studio hanno consumato un totale basso di grassi trans. Un altro gruppo di persone, con un più alto consumo di grassi è stato rapportato alla quantità di energia consumata e non è stato quindi possibile capire quale sia la quantità massima consigliata.
Dunque i grassi trans hanno un'influenza sulla chimica del cervello. Il fattore neurotrofico derivato dal cervello può essere bloccato. Questo è responsabile per la funzione, plasticità e formazione delle cellule nervose.
Inoltre, le persone che soffrono di depressione hanno doppio delle probabilità di subire un attacco di cuore. I grassi trans non solo possono aumentare il rischio di attacco di cuore ma, aumentando la probabilità di ammalarsi di depressione, anche l'insorgenza di un attacco di cuore aumenta e la possiblità di infarto cresce. Si parla, quindi di "circolo vizioso".
In una scorretta alimentazione, la quantità massima raccomandata di grassi trans può essere superata. I prodotti che contengono un numero elevato di grassi trans sono prodotti da forno, prodotti finiti (soprattutto impasti), fast food, snack, snack salati, pop corn, ecc.
Il detto "sei quello che mangi" è sempre più veritiero. Se ci si nutre esclusivamente di cibi malsani, ci si può ammalare, non solo fisicamente, ma anche mentalmente.È tempo di guardare con maggiore attenzione a ciò che si mangia realmente. Questo non richiede grandi cambiamenti nell'alimentazione ma piccoli accorgimenti qua e là potranno dare molti effetti positivi a lungo termine.
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